CINISELLO BALSAMO - Arriva l'autunno e un intero condominio si
ritrova senza riscaldamento. La caldaia era stata spenta già in giugno, con i
contatori sigillati dalla società che si occupa della fornitura ma nessuno,
essendo estate, se n'era accorto. Nei 400
appartamenti di viale Romagna 29, a Cinisello, è emergenza. Qui, in
uno dei simboli della rivoluzione sociale ed etnica del quartiere Crocetta, c'è
il rischio che a breve vengano tagliate anche elettricità e acqua potabile.
L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi, durante una tesissima riunione
condominiale. L'amministratore ha denunciato un debito di 400mila euro: quasi
il 50% de proprietari, nelle quattro scale di via Romagna 29 e di via Friuli
20, infatti, non paga più le spese.
Ma è tutto un quartiere che rischia il fallimento. L'anno scorso, al civico 37 della stessa via una intera scala
era rimasta al freddo, mentre anche in via Sardegna e via Friuli non sono poche
li situazioni preoccupanti. L'amministratore si è trovato costretto a
prospettare l'ipotesi di una sospensione della luce e dell'acqua per tutto il
palazzo. “L'emergenza esiste ma non si può scaricare anche su chi ha sempre
pagato - dicono i residenti in regola - se devono staccare i servizi lo
facciano solo a chi non paga”.
Qualcuno
suggerisce di sigillare i tubi dell'acqua e del riscaldamento a chi è da tempo
moroso, ma il sistema è costoso e non facile a livello giuridico. Al civico 29
di viale Romagna, gli stessi condòmini virtuosi hanno escogitato una soluzione:
hanno installato delle chiavi elettroniche, così solo chi paga può salire in
ascensore (e per chi presta la chiave ad altri è prevista una multa di 50euro).
Al
di là dei possibili stratagemmi per tamponare la situazione, il quartiere rischia la deriva sociale. La
tensione alimenta discussioni e conflitti tra chi paga e chi non paga. Gli
amministratori, che ogni giorno si trovano costretti a lottare con
proprietari-fantasma delle case, affitti, subaffitti, e inquilini da ogni parte
del mondo che ignorano le regole, temono per la loro incolumità. In più, molti
condòmini hanno il timore che, con la caldaia sigillata ora che arriva il
freddo, non rimanga altra possibilità che procurarsi bombole del gas e stufette
elettriche, con il rischio, anche, di provocare qualche tragedia.
nordmilano24