.EDITORIALE - Anche il consiglio comunale di Cinisello ha approvato
un ordine del giorno con il quale istituisce la Cittadinanza Onoraria per i
bambini stranieri nati in Italia. Nome pomposo per un atto molto simbolico, ma
di sostanza pari a nulla.
Grazie a questo provvedimento
proposto dal Sel e approvato con una strettissima maggioranza (si sono astenuti
anche molti della coalizione di centrosinistra), presto, ma non si sa quando,
le famiglie con bambini stranieri nati in Italia, potranno recarsi in Comune e
iscrivere i loro figli in un registro apposito. Poi? Chissà.
Ma poco importa in un sistema
politico locale nel quale ormai si parla poco di sostanza e molto di atti
politici forti.
Sicuramente la cittadinanza
onoraria ai bambini stranieri nati in Italia va a toccare le corde delicate di
quel diritto di nazionalità che spetta a chi nasce nel nostro Paese. Non sta a
noi giudicare un tema grande sul quale è in corso un dibattito nazionale.
Quello che noi giudichiamo è che in qusto consiglio comunale, appena una
settimana fa i consiglieri comunali si sono rifiutati di affrontare il tema dei
rom che abusivamente vivono ai margini della città. Questo è un tema concreto,
perché tra i rom ci sono bambini che vivono nella spazzatura e nelle baracche.
Bambini stranieri, per lo più nati in Italia, che non vanno a scuola. E che
dire dei tanti bambini stranieri (ora con cittadinanza onoraria cinisellese)
che vivono nei palazzi del quartiere della Crocetta. Quest'inverno rischiano di
rimanere senza riscaldamento. I consiglieri comunali si sono posti questi
problema? Ma sopratutto hanno pensato come risolverli?
E' un vizio antico di questa
politica. Lo scorso anno ha chiuso l'attrezzeria Paganelli, l'azienda più
grande della città. In consiglio comunale nessuno si è mai strappato i capelli
per salvare i posti di lavoro e per cercare di trovare una soluzione alla fuga
di aziende dalla città. Si pensa piuttosto a come trasformare le aree dismesse
in cantieri per costruire nuove case