lunedì 14 gennaio 2013

Al Nord il 75% delle tasse: non uno slogan ma il futuro della macroregione


Trattenere il 75% delle entrate in Lombardia si può fare, eccome. E chi sostiene che è solo un sogno irrealizzabile ha solo paura di perdere tanti soldi e privilegi. Parola di Massimo Garavaglia, responsabile economico del Carroccio che spiega perché l'idea che Roberto Maroni vuole realizzare in Lombardia da governatore non solo è fattibile da un punto di vista procedurale ma perché è doverosa da un punto di vista etico e morale. In soldoni, quando il segretario della Lega Nord verrà eletto presidente della Lombardia, ogni cittadino saprà che potrà risparmiare circa 2000 euro all'anno di tasse. E non sono pochi spiccioli.
Senatore Garavaglia in cosa consiste la proposta della Lega per la Lombardia?
La proposta, che entra anche nel programma di coalizione, prevede una cosa molto semplice...
 e cioè che le regioni del Nord possono spendere sul proprio territorio il 75% del gettito prodotto. Per dare un'idea in Lombardia il gettito tributario è superiore a 108 miliardi di euro. Sempre per dare un'idea della dimensione ciò equivale alla spesa sanitaria dell'intero Paese. Attualmente in Lombardia da parte degli enti locali di tutti i livelli si gestiscono direttamente circa il 36% di questa cifra. 
La Lega cosa intende fare con questo 75%?
Con questo 75% gli enti locali possono finanziare direttamente innanzitutto le competenze già proprie e inoltre le competenze attualmente gestite dallo stato territorializzabili ad esempio la scuola, la giustizia, ecc. La quantificazione diventa difficile da fare con precisione e infatti variano anche le stime. Ad esempio nella stima fatta dal Sole 24 ore considerando l'insieme di queste spese si arriva a spendere fino al 66% del gettito e quindi anche con questa stima che considera le spese fatte dallo Stato tal quali senza considerare ipotesi di razionalizzazione rimane un margine cospicuo quantificabile nell'ordine dei 20 miliardi.
Quindi la stima che fa anche il Corriere è giusta?
E' una stima come tante e come tale discutibile. Se si ragionasse in termini di residuo fiscale cioè di differenza tra quanto versato e quanto ritorna in ogni forma e quindi anche come servizi vi sono stime che per la Lombardia variano dai 3500 euro pro capite ai 6300. Per questo motivo noi facciamo un ragionamento molto più semplice: solo dal lato entrate in questo modo, qualora la macroregione decidesse di “acquistare” il singolo servizio dallo Stato lo potrà fare se gli conviene oppure decidere per modalità alternative di erogazione del singolo servizio.
Ma oltre alla gestione in proprio di numerosi servizi questo sistema prevede anche una diminuzione della pressione fiscale?
Chiaramente un margine di 20 miliardi per la sola Lombardia permette di ipotizzare sgravi fiscali importanti: ad esempio il famigerato ticket sanitario è cifrato 800 milioni di euro all'anno contro i 20 mila di margine teoricamente disponibile. Oppure ancora l'intero gettito del bollo auto decifrato intorno ai 950 milioni. Oppure l'intero gettito Irap vale 8 miliardi e l'addizionale regionale sull'Irpef è quotata circa 2 miliardi. Da questi esempi si capisce come da un lato ci sono ampi margini per la riduzione della pressione fiscale, l'attivazione di politiche di sviluppo e il miglioramento dei servizi e dall'altro quanto invece ogni anno lo stato ruba dalle tasche dei cittadini lombardi. 
Questa politica fiscale quanto farà risparmiare in media a ogni cittadino lombardo?
Il conto è facile. Pur limitandosi alla quota del 75%, questi 20 miliardi di euro, dato che i lombardi son quasi 10 milioni, fanno 2000 euro pro capite.
Ma non è una soglia troppo alta quella del 75% come trattenuta sul territorio?
Innanzitutto registriamo questi dati: il Trentino si tiene circa il 90% del gettito, la Sicilia il 100% e come sappiamo nemmeno gli basta, il Friuli che ha i conti in ordine trattiene circa 70% ma fa fatica a starci dentro. Per questo il 75% ci sembra una misura opportuna. Ricordiamo comunque che sono solo le regioni del Nord a dare più di quello che ricevono, cioè a finanziare tutte le altre per cui per tutte le altre non si parla di trattenere una quota del 5 perché ricevono oltre i 100%. Il Lazio merita una considerazione a parte perché pur ricevendo meno del 100% ha un dato che andrebbe depurato dal peso della pubblica amministrazione centrale. Secondo noi prevedere che con il 25% di gettito residuo da destinare per il servizio del debito, la perequazione e il finanziamento delle funzioni statali non territorializzabili, esempio la politica estera e la difesa, è equo e più che sufficiente nel momento in cui sono solo le regioni del Nord a finanziare le altre.
Però sono in molti a sostenere che questo resterà solo un sogno, una promessa non mantenuta. 
Lei cosa replica?
Chi dice che non si può fare vuole continuare a beneficiare di questo enorme trasferimento di risorse dalle regioni del Nord al resto del Paese. Nel momento in cui tutte le regioni del Nord unite portano avanti la stessa linea tutto si può fare.


La Padania - Iva Garibaldi