"Ho
deciso di inaugurare questo mandato, prima
ancora di presentare la Giunta, con l'intitolazione di una grande
sala di Palazzo Lombardia a Marco Biagi, per dare il segnale
che il lavoro, soprattutto quello per i giovani, è la priorità
della mia amministrazione". Con queste parole, nel giorno
dell'undicesimo anniversario dell'uccisione del giuslavorista
bolognese, il presidente Roberto Maroni ha voluto iniziare
il lavoro alla guida della Regione Lombardia.
LA
CERIMONIA UFFICIALE - A Biagi è stata dedicata la sala da 500 posti
ubicata al primo piano di Palazzo Lombardia. Presenti alla cerimonia
il vice presidente della Giunta regionale Mario Mantovani,
i nuovi assessori, presentati a ufficialmente poco dopo, il
presidente del Consiglio regionale uscente Fabrizio Cecchetti,
numerosi consiglieri regionali e il presidente di Confindustria
digitale Stefano Parisi, che ha preso la parola in ricordo
del giuslavorista.
DAL
LIBRO BIANCO ALLA LEGGE BIAGI - "Onore a Marco Biagi, martire
del lavoro, trucidato dalle BR undici anni fa", ha scritto su Twitter Maroni. E proprio in occasione della
cerimonia di intitolazione, iniziata alle 17 e conclusa con la
benedizione impartita da don Angelo Zardoni, il
presidente
ha ricordato il rapporto di collaborazione sviluppato nel 2001
con il professore di Diritto del lavoro ai tempi in cui Maroni
ricopriva la carica di ministro del Lavoro e delle Politiche
sociali. "Gli diedi grande libertà di agire - ha detto il
presidente, dopo aver accennato al dolore fortissimo provato
quando
fu raggiunto dalla notizia dell'uccisione - e lui scrisse,
assieme a tanti collaboratori tra cui Maurizio Sacconi, il Libro
bianco sul mercato del lavoro, che è stato l'ispiratore della
cosiddetta 'Legge Biagi, che il Parlamento approvò qualche anno
dopo".
PIÙ
FLESSIBILITÀ PER AIUTARE I GIOVANI - Ai principi ispiratori della
riforma Biagi Maroni ha voluto dedicare il suo discorso: la legge
si incardinava sulla "flessibilità buona, che facilita l'ingresso
dei giovani nel mondo del lavoro e che aiuta i meno giovani,
espulsi dallo stesso mercato, a rientrare". Questa flessibilità
è stata troppo spesso coniugata - ha rimarcato Maroni -
"in precarietà. Sapevamo che il rischio era questo, ma l'eccessiva
rigidità all'ingresso del mercato lavoro aveva creato
fenomeni peggiori della precarietà e, cioè, i co.co.co o quei
contratti fasulli che servivano per aggirare la rigidità delle
norme".
LA SFIDA
DELLO STATUTO DEI LAVORI - Del disegno di Biagi rimane inattuata
una parte, quella relativa all'evoluzione della normativa
sul mercato del lavoro, da Statuto dei lavoratori a Statuto
dei lavori: "È una sfida ancora lì sul tavolo - ha detto Maroni
-, da cogliere e vincere. Nella mia veste di presidente della
Lombardia vorrei cogliere questa sfida con l'aiuto di tutti".
Obiettivo di Maroni è quello di "continuare a completare il
lavoro di Biagi", nella consapevolezza che "l'antidoto alla violenza
è il dialogo. Dobbiamo investire molto sul dialogo con le parti
sociali e con tutti coloro che sono coinvolti sui temi del
lavoro, mettendo da parte gli approcci ideologici, perché la crisi
economica non può essere affrontata con una prospettiva ideologica".
RISPOSTE
CONCRETE E ADEGUATE ALLA CRISI - Massimo impegno per il lavoro,
dunque, quello di Maroni: "La crisi tocca soprattutto i giovani.
Nella fascia d'età tra i 20 e i 35 anni i disoccupati d'Italia
sono il 12 per cento. La Lombardia ha dati migliori: 7,3 per
cento a Milano e 6,7 complessivamente. Dobbiamo intervenire
rapidamente con misure appropriate". Per Maroni è "interesse
comune di chi governa e dell'opposizione fare lo sforzo
per trovare soluzioni concrete". La prossima settimana - ha
annunciato il presidente - "terremo un incontro con tutte le parti
sociali, a cui invitare anche i rappresentanti delle opposizioni,
per individuare i problemi più importanti e le proposte
da realizzare nell'ambito delle nostre competenze o da avanzare
al Governo di Roma. Voglio muovermi sul terreno della concretezza
e delle risposte adeguate alla crisi economica e alle
questioni che toccano i lavoratori. Su questo garantisco l'impegno prioritario della Giunta regionale
lombarda".
(Sim.Bo.)