Il tempo delle
chiacchiere è finito. Semplicemente perché fuori c’è un Paese che brucia.
Perfino la Lombardia deve ormai fare i conti con disoccupati e una cassa
integrazione da record.
Lo sa bene Matteo Salvini, segretario nazionale del Carroccio lombardo, che in queste ore ha lanciato la cosiddetta “campagna di primavera”. Tradotto: iniziative e obiettivi, progetti e idee da trasformare in cose concrete.
Dal 18 al 20 aprile le oltre 600 sezioni leghiste lumbard saranno aperte per tutte quelle persone che avranno voglia di portare sul tavolo una proposta legata al mondo del lavoro, alla sanità, all’ambiente fino alle infrastrutture. Idee che potranno poi essere un aiuto per la nuova legislatura al Pirellone ma anche a Roma.
Lo sa bene Matteo Salvini, segretario nazionale del Carroccio lombardo, che in queste ore ha lanciato la cosiddetta “campagna di primavera”. Tradotto: iniziative e obiettivi, progetti e idee da trasformare in cose concrete.
Dal 18 al 20 aprile le oltre 600 sezioni leghiste lumbard saranno aperte per tutte quelle persone che avranno voglia di portare sul tavolo una proposta legata al mondo del lavoro, alla sanità, all’ambiente fino alle infrastrutture. Idee che potranno poi essere un aiuto per la nuova legislatura al Pirellone ma anche a Roma.
Mi aspetto - spiegava Salvini - che da queste serate di confronto mi arrivino sulla scrivania almeno cento proposte sulle quali iniziare subito a lavorare tanto in Regione quanto in Parlamento».
Ma non finisce qui. La Lega è pronta a mobilitare tutti i propri amministratori locali. Non è un caso che il 4 maggio sarà organizzato un incontro fra i 170 sindaci e gli oltre 180 vice-sindaci della Lega Lombarda. All’ordine del giorno: «La situazione devastante nella quale versano le casse comunali, l’Imu, la Tares, i pagamenti alle imprese e soprattutto la nascita di un coordinamento dei borgomastri lombardi contro lo Stato che li vuole uccidere», come si legge a chiare lettere nel manifesto che accompagna la campagna di primavera targata Carroccio.
Appuntamento finale in piazza, per l’11 e 12 maggio con oltre un migliaio di gazebo per spiegare alla gente le proposte elaborate nei precedenti incontri.
Contestualmente la Lega darà vita ad una sorta di grande giornata del tesseramento. Obiettivo dichiara per raddoppiare il numero degli iscritti, da 25.000 a 50.000. E per le sezioni che avranno l'incremento maggiore, abbiamo anche previsto «un premio speciale», fa sapere ancora Salvini.
Insomma, un mese intenso per la Lega di Maroni, fatto di iniziative e obbiettivi ambiziosi, «ma assolutamente alla nostra portata», sottolinea il segretario nazionale lombardo.
Una risposta, indiretta, anche a chi, soprattutto certa stampa, continua a bombardare i propri lettori sui litigi interni al Carroccio. «Nella Lega le polemiche sono un aspetto residuale rispetto alla stragrande maggioranza del Movimento, che è fatto di donne e uomini che con impegno ed entusiasmo dedicano gratuitamente il loro tempo e la loro energia per far vincere le nostre idee e per trasformare i nostri progetti in realtà concrete», rimarca Salvini.
Di sicuro c’è che dal 18 aprile prossimo e fine a metà maggio le sezioni della Lega Lombarda con tutti i suoi militanti e sostenitori daranno vita ad una sinergica mobilitazione su tutto il territorio.
Dunque tra pochi giorni prenderà il via la “campagna di primavera” del Carroccio in Lombardia con la volontà di confrontarsi su temi concreti, lasciando da parte le polemiche innescate nelle ultime settimane sul fronte interno.
Il richiamo all’unità, arrivato in particolare dai vertici leghisti, punta anche a riprendere con forza il cammino delle riforme e del cambiamento. Divisi non si va da nessuna parte, fanno capire alcuni colonnelli. E l’occasione in Lombardia di ritrovarsi tutti a lavorare su progetti utili per la comunità potrebbe trasformarsi in una chance per ricompattarsi definitivamente.
Una bella idea, quella di Salvini, che verrà gemmata anche in Veneto e Piemonte e su cui sono arrivati anche i complimenti “on line” del leader Maroni.
Sullo sfondo il titolo del manifesto della campagna del 18 aprile: c’è chi parla e basta. E chi invece combatte, come la Lega. Più chiaro di così...