Via libera da parte
della Giunta regionale della Lombardia al “Pria”, il Piano regionale di
interventi per la qualità dell’aria. Si tratta di oltre 90 misure per più di 2
miliardi di euro di investimenti fino al 2020, che dovrebbero contribuire a
migliorare la qualità dell’aria che respirano i cittadini lombardi.
«La nostra è la prima Regione ad adottare un nuovo
piano organico di interventi per migliorare la qualità dell’aria – ha
dichiarato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. È importante che
le singole Regioni intervengano in questa direzione. Ma non è sufficiente
perché l’inquinamento non segue i confini e non possiamo impedire all’aria di
entrare in Lombardia. È fondamentale quindi la realizzazione di un piano
macroregionale (meglio dire interregionale, ndr) di interventi. L’altro giorno
abbiamo avuto un incontro con il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e con le
altre Regioni del Nord e questo è il contributo che la Lombardia offre per il
raggiungimento di quell’obiettivo».
«Il prossimo appuntamento – ha aggiunto il governatore
– sarà fra un mese, qui in Regione Lombardia, insieme al Governo e alle altre
Regioni, per sottoscrivere un Accordo di programma che realizzi questo
progetto».
La Regione Lombardia rivolgendosi a Bruxelles chiede
che l’Ue riconosca la specificità dell’area padana: «Non chiediamo
deroghe o riduzioni ma vogliamo che le istituzioni comunitarie intervengano con
misure specifiche per i nostri territori, che hanno una realtà meteo-climatica
particolare, in maniera che l’obiettivo prioritario della tutela della salute
dei cittadini sia compatibile con il nostro sistema socio-economico. Mi fa
piacere che, al riguardo, ci sia stata l’intesa e il sostegno anche del
ministro dell’Ambiente. Prossimamente, entro un paio di settimane, io, in
rappresentanza delle Regioni del Nord, e il ministro Orlando, ci recheremo
presso la Commissione europea, per chiedere che sia accertato lo status
particolare dell’area padana e si intervenga in modo specifico».
Leggendo tra le misure del Pria si scopre poi che in
Lombardia la qualità dell’aria è influenzata sostanzialmente dalle biomasse
combuste nei camini: «Contrariamente a quanto normalmente si pensa, bruciare
legna in maniera sbagliata è altamente inquinante, produce Pm e diossina. Noi
non vogliamo impedire di accendere i camini, ma intendiamo trovare il giusto
compromesso fra la salute dei cittadini e il nostro modo di vivere, al quale
teniamo molto», ha detto Maroni. «Questo si tradurrà nell’estensione di
alcune norme già in vigore, come quella che in Lombardia impone che i camini
domestici, fino a una quota di 300 metri, siano chiusi con il vetro e che si
adotti un progressivo utilizzo di filtri nelle canne fumarie, come quelli già
impiegati in Trentino, che possono abbattere di oltre il 90 per cento le
immissioni del Pm10 in atmosfera».
Per quanto riguarda gli
incentivi per il passaggio a mezzi più ecologici, si sta studiando l’esenzione
dal bollo auto. «È una
delle misure che vogliamo adottare e ce ne saranno anche altre. Ho dato
incarico all’assessore Massimo Garavaglia di presentare entro un mese un
pacchetto di incentivi per i privati e le aziende che decideranno di passare a
mezzi meno inquinanti. L’obiettivo previsto per il 2016 è di eliminare gli
Euro3 dalle nostre strade, tuttavia, se uno cambia la sua vecchia auto
inquinante prima, è meglio per tutti. Quindi lavoreremo per togliere il bollo
auto già a partire dal 2014; sarà una misura che riguarderà la prossima
finanziaria regionale», ha concluso il governatore della Lombardia.
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