martedì 17 settembre 2013

Veneto: il “treno dei desideri” del referendum oggi deve partire

Il giorno fatidico è arrivato. Oggi, addì 17 settembre 2013, il Consiglio regionale del Veneto si riunisce per discutere e votare il progetto di legge n. 342, quello che prevede l’indizione del referendum consultivo per l’indipendenza. Se avverrà l’approvazione, come tutti noi indipendentisti ci auguriamo, fra qualche mese, forse in concomitanza con le elezioni Europee già convocate per il 25 maggio 2014, ai cittadini veneti con diritto di voto verrà consegnata una scheda con questo quesito: “Vuoi tu che il Veneto diventi una repubblica indipendente e sovrana?” e la possibilità di rispondere Sì o No.

A meno di un anno dall’approvazione della Risoluzione 44 da parte del Consiglio regionale Veneto (novembre 2012), vale a dire il documento che ha aperto la strada su cui far camminare il “treno dei desideri” del referendum per l’autodeterminazione, si giunge alla conclusione di quel percorso. L’agognata approvazione del referendum, comunque, sarebbe solo l’inizio di una più feroce battaglia per giungere allo svolgimento effettivo del referendum, in quanto lo Stato e le sue istituzioni metteranno in campo tutto l’armamentario italico possibile e immaginabile per fermare quel convoglio. Ma questo sarà il problema da affrontare a partire da domani, in aggiunta alla non facile scalata della montagna per convincere la maggioranza degli elettori veneti di votare SI.
Concentriamoci perciò sull’oggi e su questa delicata giornata, che comincia stamattina con una mobilitazione di cittadini Veneti al ponte di Calatrava a Venezia per far sentire sul collo dei consiglieri regionali il “fiato” della loro gente che chiede le venga concessa la libertà di esprimersi sull’indipendenza o meno della propria terra. L’iniziativa è promossa da Indipendenza Veneta  e dalla piattaforma “Il Veneto Decida”, e anche da Plebiscito2013.
Quali le previsioni invece su ciò che potrebbe succedere nell’aula consiliare di Palazzo Ferro Fini? Da parte dei dirigenti di Indipendenza Veneta, il movimento che, pur non essendo rappresentato in Consiglio regionale, ha dato il via a tutto questo ambaradan, sono di cauto ottimismo. Il gruppo consiliare della Lega Nord si è riunito qualche giorno fa e ha deciso di sostenere compatto l’approvazione del referendum. Contro la consultazione è invece schierato il Pd. Decisivo per le sorti del voto sarà quel che succederà dentro il gruppo del Pdl: i suoi componenti non sono contrari a priori al referendum, ma in queste ore stanno approfondendo il tema e probabilmente vorrebbero una modifica al testo del pdl 342, introducendo il passaggio che il Governatore del Veneto, in caso di approvazione, si assuma la responsabilità di indire motu proprio il referendum. E proprio Luca Zaia, intervendo a un forum sul tema, organizzato da una tivù veneta, ha annunciato di due Sì, sia a favore dello svolgimento del referendum, sia poi a favore dell’indipendenza.
Agguati dell’ultimo momento non sono totalmente da escludere. Certo è che se il Consiglio regionale dovesse impedire di esprimersi sul loro futuro bocciando il referendum, quel che si aprirebbe dopo sarebbe tutto da decifrare.

PS. Il fatto che fino a oggi la stampa nazionale e la televisione tutta omologata abbiano ignorato questo argomento, tutte impegnate a correre appresso alle sorti di Berlusconi, a mio parere è stato un bene. Una eccessiva pressione italica sui consiglieri regionali avrebbe potuto avere risvolti negativi. E se a Venezia tutto andrà come deve andare, da domani l’Italia si troverà un bel paletto piantato in quel posto…