La commissione Affari istituzionali
della Regione Lombardia ha approvato la legge che prevede l’introduzione della
festa regionale il 29 maggio, ricorrenza della battaglia di Legnano del 1176.
Ora il documento arrivera’ in aula il 19 novembre per l’approvazione
definitiva. A votare a favore sono stati Lega Nord, Pdl, Lista Maroni
presidente e Movimento 5 Stelle, mentre Pd e Patto civico con Ambrosoli sono
usciti dall’aula al momento del voto. Secondo quanto spiegato dalla relatrice
del provvedimento Silvana Saita (Lega Nord) l’istituzione della festa “non
prevede l’interruzione del lavoro o della scuola ed e’ a costo zero per le
casse regionali”.
Sull’approvazione della festa regionale, Lega Nord e Lista Maroni presidente hanno espresso “soddisfazione”. La relatrice Silvana Saita e il capogruppo leghista al Pirellone Massimiliano Romeo sottolineano che “si tratta di un primo importante passo che portera’ all’istituzione di quella che presto sara’ la giornata di tutti i Lombardi”. Con questo provvedimento, inoltre, verra’ dato seguito “a una disposizione contenuta nello Statuto e, fino a oggi, rimasta disattesa”. Anche secondo il capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli, “l’istituzione della festa regionale lombarda rappresenta un passo importante di questa legislatura”. Il consigliere grillino Eugenio Casalino, da parte sua, ha spiegato cosi’ il si’ del Movimento 5 Stelle: “E’ un’attuazione dello Statuto regionale, una legge che non prevede alcun costo”. Critico invece il centrosinistra. I consiglieri Fabio Pizzul (Pd) e Roberto Bruni (Patto Civico) hanno spiegato: “La festa lombarda non puo’ essere una priorita’ per il Consiglio regionale. Noi abbiamo portato in commissione un progetto di legge sui contratti di solidarieta’, un provvedimento che affronta il problema di tanti lombardi che rischiano di perdere il posto di lavoro. Invece ci troviamo a discutere prioritariamente della festa della Lombardia, come presto saremo chiamati a fare sulla bandiera, temi fortemente strumentalizzati dalla Regione a guida leghista”.