«Vignette come in Svizzera, contro il
caro pedaggi». Da contrastare boicottando direttamente le autostrade. Questa la
proposta lanciata oggi dalla Lega Nord, scesa in strada all’altezza della
barriera d ingresso all’Autolaghi di Gallarate. «Perché o pagano tutti, o non
paga nessuno». Oltre un centinaio di militanti della Lega Nord, infatti, hanno
risposto all’appello lanciato dal Carroccio e sono intervenuti per bloccare
simbolicamente il casello della A8, all’altezza di Gallarate. Alle 11 i
manifestanti si sono radunati in piazza Buffoni di fronte all’uscita
dell’autostrada. L’obiettivo era volantinare e sensibilizzare gli automobilisti
sulla questione del rincaro dei pedaggi che a Gallarate è passato fra il 2013 e
il 2014 da 1.40 a 1.50 centesimi. Aumento che ha fatto il paio con tantissimi
altri sull’intera rete autostradale.
Così stamattina il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, è arrivato proprio nel Varesotto. Scelto per lanciare la campagna contro gli aumenti dei pedaggi autostradali, che riporta le lancette della storia leghista indietro di più di quasi un ventennio, ricordando una delle prime mobilitazioni di Umberto Bossi, con l’occupazione del cantiere del casello di Cavaria all’inizio degli anni Novanta. «Sono arrivato a Gallarate – ha ribadito il segretario Salvini – prima di tutto perchè perché la A8 Milano Varese e la A9 Milano Como si contendono il record degli aumenti più alti nell’ultima tornata a cavallo di Capodanno nonché delle autostrade più costose di tutto il mondo, quindi è giusto essere in quei territori». Troppi secondo Salvini. Che grida allo scandalo. «Da Milano a Como e ritorno, 8 euro – ha tuonato – vuol dire solo una cosa che al Nord si paga tutto, e si paga caro». E ne sono convinti i militanti intervenuti per il presidio. Giovani e meno giovani hanno così affrontato la mattinata in attesa dei big. Tra cui, quasi a sorpresa, Umberto Bossi con l’immancabile sigaro. «Hanno aumentato i trasporti, che sono vitali per l’economia e l’industria: bisogna ridistribuire i sacrifici su tutto il Paese e non Matteo Salvini– ha chiarito – mungere sempre la stessa vacca, il Nord». In piazza c’erano poi il sindaco di Varese Attilio Fontana, il presidente delle Provincia Dario Galli e diversi consiglieri regionali e parlamentari. Matteo Salvini, invece, si è fatto aspettare. Ma non a caso. A raggiunto Gallarate in macchina da Milano, ovviamente senza pagare il pedaggio. E il suo arrivo è stato scandito dall’immancabile coro «secessione, secessione». «Siamo qui per giustizia sociale - ha sottolineato Salvini -: ci sono mille chilometri di autostrade gratis in Italia e poi ci sono rincari assurdi in Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria. Con oggi diciamo a chi gestisce la rete autostradale e allo Stato: o pagano tutti o non paga nessuno». Anche se il vero obiettivo è quello di una tariffa forfettaria, a vignetta, sul modello svizzero. Un serpentone di auto, poi, d’accordo con le forze dell’ordine, ha raggiunto Cavaria percorrendo la provinciale. Da lì, poi, sono entrati in autostrada per tornare a Gallarate. Senza pagare al casello. Scorciatoia, però, valida solo oggi.
Articolo tratto da : L'Intraprendente