venerdì 28 marzo 2014

L’euroscetticismo in chiave Lega Nord

Il successo del Fronte Nazionale di Marine Le Pen, che alle recenti elezioni comunali ha ottenuto il 5% dei consensi su scala nazionale pur essendosi presentata in 597 dei 36mila comuni francesi, scuote l’Europa.

Il continuo calo di fiducia da parte dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni comunitarie non risparmia l’Italia: secondo l’ultimo sondaggio dell’Eurobarometro, infatti, il 53% degli italiani non si sente cittadino europeo ed il 79% ritiene che le proprie opinioni non siano rappresentate a livello europeo.
Forte di questo diffuso scontento la Lega Nord, guidata da Matteo Salvini, si prepara ad affrontare, il 25 maggio, le prossime elezioni europee.

- Come commenterebbe i risultati francesi del Fronte Nazionale?

- Come una ventata di libertà, una speranza, un voto che guarda al futuro e ad un Europa diversa: non più serva delle banche, della Merkel, dell’Euro ma un’Europa fondata sul lavoro e sulla famiglia. Una bellissima primavera per l’Europa!

- Crede che in Europa ed in Italia l’avversione nei confronti delle istituzioni europee sia aumentata? Se sì, perché?

- Tutti i sondaggi lo confermano. Questo perché l’Europa burocratica e centralista ha massacrato l’agricoltura, la pesca, il commercio ed il turismo. E’ un’Europa che decide come devono essere piantate le piantine, come si fa il formaggio, massacra gli stipendi, taglia le pensioni ed ha una moneta senza nessun senso, che ha portato ad una disoccupazione che in Italia non si vedeva da cinquant’anni. Perciò tutti i sondaggi dicono che la gente vuole uscire da questa gabbia.

- Quali sono le sue previsioni per le prossime elezioni europee?

- Per la prima volta nella storia del Parlamento Europeo arriveranno almeno un centinaio di persone che non sono contro l’Europa, ma che la vogliono cambiare completamente a partire dall’euro che ne è lo strumento di morte più micidiale.
Credo perciò che in Francia, in Italia, in Austria, in Olanda, in Svezia, in Finlandia e Danimarca i movimenti per un’altra Europa fondata sul lavoro e sulla famiglia prenderanno una valanga di voti.

- Non teme che, qualora la presenza dei partiti euroscettici divenga molto forte nel Parlamento Europeo, il Partito Socialista Europeo ed il Partito Popolare Europeo puntino su una larga intesa volta all’isolamento degli avversari?

- E’ già sicuro! Stanno già inciuciando
da sempre anche in questa legislatura si sono divisi, due anni e mezzo a testa, la presidenza del Parlamento Europeo. A maggior ragione si metteranno d’accordo, è il fronte unito dell’euro, della moneta unica e del pensiero unico. Questa è l’occasione storica per combattere efficacemente questo fronte unito per l’Europa delle banche.

- In concreto, quali proposte vuole portare la Lega in Europa?

- Prendere atto che l’Euro è morto ed uscirne per tornare alla sovranità monetaria. Bisogna intraprendere politiche rigorose sull’immigrazione clandestina, quindi stop all’immigrazione di massa e stop alla presenza dell’estremismo islamico, far ritornare agli stati ed alle regioni le competenze sull’agricoltura, sul commercio, sul lavoro che l’Europa ha massacrato. Queste sono le prime tre priorità: l’euro, l’immigrazione ed il lavoro.

- Crede davvero che sia possibile uscire dalla moneta unica?

- Assolutamente sì, non solo è possibile, ma è doveroso!

Ci sono sei premi Nobel che ritengono l’euro una moneta sbagliata; una moneta tedesca che ha portato vantaggi alla Germania e svantaggi al resto d’Europa. Non penso perciò che sia possibile uscirne, ma doveroso uscirne il prima possibile.