venerdì 31 ottobre 2014

Libera professione del personale delle professioni sanitarie non mediche

Libera professione non medica, Lega Nord presenta Legge in Consiglio Regionale.
Jari Colla e Fabio Rizzi: “Benefici per i professionisti sanitari e vantaggi per i pazienti”
E’ stato presentato oggi in Consiglio Regionale un Progetto di Legge della Lega Nord per autorizzare in Lombardia il personale delle professioni sanitarie non mediche a svolgere attività di libera professione. Primi firmatari del provvedimento sono il vice-capogruppo in Consiglio regionale del Carroccio, Jari Colla, e il Presidente della Commissione Sanità, Fabio Rizzi.
“La legge – spiega Colla - nasce dalla necessità di soddisfare una sempre crescente domanda di prestazioni assistenziali, causata dall’allungamento della vita media e in alcuni casi dalla carenza di personale infermieristico e tecnico. La nostra proposta, volta a migliorare la risposta assistenziale ai bisogni dei lombardi, porta in primis maggiori tutele verso i cittadini in quanto obbliga gli operatori a essere provvisti di assicurazione sulla responsabilità civile e, a garanzia di maggior professionalità e aggiornamento professionale, a essere in regola con i corsi di formazione nel triennio precedente. Vi è inoltre l’aspetto relativo al beneficio per la collettività dovuto al contrasto dell’esercizio abusivo e dell’evasione fiscale, con l’emersione del “nero” e la possibilità di detrazioni per le spese sostenute da parte dei cittadini. Infine comporta benefici anche per i professionisti sanitari non medici, consentendogli l’attività svolta al di fuori dell’orario di servizio, dando così il giusto riconoscimento e valorizzazione del ruolo e delle competenze di queste figure professionali.”
“Dobbiamo andare verso la piena regolamentazione di tutte le professioni sanitarie e non rimanere a metà del guado” afferma Fabio Rizzi, che prosegue: “Oggi poniamo un tassello...


importante in un percorso virtuoso che si sposa perfettamente anche con l’operazione “Ambulatori Aperti”, con l’obiettivo di fornire al paziente e al cittadino un maggior numero di prestazioni assistenziali. Dall’altro lato valorizziamo il ruolo e le competenze dei professionisti sanitari non medici, estendendo anche a queste figure la possibilità del c.d. “Intra-moenia”, ovvero la facoltà di esercitare l’attività libero-professionale anche nella struttura sanitaria in cui viene normalmente prestata la propria opera.”