
L’Italia quindi non avrebbe mai
’splafonato’ le quote latte imposte dall’Unione Europea: per colpa di un “mero
errore di natura contabile” dell’Agea-Agenzia ministeriale per le erogazioni in
agricoltura (che doveva effettuare i calcoli da comunicare alla Commissione
europea), i dati della produzione sarebbero stati gonfiati, e a causa di questi
numeri sbagliati il nostro Paese sarebbe stato ingiustamente sanzionato.
La sentenza, che archivia così l’accusa di truffa contestata ad alcuni funzionari Agea, è relativa al periodo che va tra il 1995-96 e il 2008-09. In dieci anni l’Ue ha sanzionato l’Italia per oltre 2,53 miliardi di euro.
L’algoritmo Agea avrebbe alzato “limite
massimo di età passiva da 120 mesi dell’animale a 999 mesi (ossia 82 anni di
età)”, e calcolato su quello la produzione. Ma, come è facile dedurre, una
mucca non può produrre latte fino a quell’età.
Il presidente della Coldiretti Roberto
Moncalvo ha commentato così la sentenza:
“Se veramente i conti sono sbagliati
vanno restituiti 2,4 miliardi di euro a tutti gli allevatori che hanno versato
multe non dovute e acquistato quote non necessarie”
La storia delle quote latte
Nel 1983 l’Ue assegnò ad ogni Stato
membro una quota nazionale di produzione latte, che doveva essere divisa tra i
produttori, per garantire un prezzo bloccato ai produttori e per evitare
sovrapproduzione. Se si ’splafonava’, ovvero si superava la quota assegnata,
erano previste sanzioni.
All’Italia fu assegnata una quota molto
inferiore al consumo interno di latte, e ricordiamo negli anni le numerose
proteste, con animali e mezzi agricoli sulle strade e sversamenti di latte nei
campi, insieme a numerose cause e processi.
Per l’applicazione delle quote latte è
stato fatto un difficile iter legislativo, che ha portato alla legge 468 nel
1992, alla legge 119 nel 2003 e alla legge 33 nel 2009.
Moncalvo a questo proposito ha
precisato:
“Degli attuali 38mila allevatori oggi in
attivita’ nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po’ più di un
migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe
maturate in questi ultimi anni. Molti allevatori si sono messi in regola in
questi ultimi anni, 15mila hanno rateizzato con la legge 119 del 2003, per 350
milioni di euro, mentre altri 220 milioni di ‘multe’ sono stati regolarmente
pagati in questi ultimi 12 anni […] Negli ultimi tre anni è stato scongiurato
il rischio multe per le quote latte perchè la produzione nazionale è sempre
rimasta sotto il tetto massimo assegnato dall’Unione Europea all’Italia”
Quindi la sentenza del 18 novembre 2013
rimetterebbe tutto in discussione.
articolo tratto da Blogosfere