martedì 5 febbraio 2013

Artigiani vittime delle banche: crescono usura e anatocismo


C’è un'azienda del settore agroalimentare che negli ultimi 10 anni ha pagato oltre 600 mila euro di interessi passivi, dei quali ben più del 90% non erano dovuti, e c’è un’altra impresa che ha versato 58.080 euro di interessi passivi dei quali ne deve recuperare ben 46.112 euro, cioè il 79,4% dell'importo, pari a oneri finanziari pagati in eccesso alla banca.
Sono solo due esempi dei molti casi che si sono “svelati” grazie al servizio Bank Check up dell'Unione artigiani di Milano, Monza e Brianza, che ha messo in luce come il 90% delle aziende che hanno usufruito dell’iniziativa siano state soggette ad anomalie bancarie.
Quello del credito, si sa, è uno dei nodi da sciogliere per rilanciare le imprese micro e medio-piccole, e in molti casi è un vero problema. Soprattutto per le piccole imprese artigiane, ...
che hanno meno forza contrattuale e meno dimestichezza col mondo bancario. Così gli istituti di credito se ne approfittano e in molti casi, ben più di quanto si pensi, arrivano a mettere in atto pratiche di vera e propria usura e anatocismo.
«Dopo un'accurata analisi del mercato bancario e finanziario - spiega Marco Accornero, segretario generale dell'Unione artigiani - ci siamo resi conto di come il rapporto fra le imprese artigiane e gli istituti di credito sia sbilanciato: gli artigiani operano senza avere un pieno controllo della contrattazione ed è evidente che l'anomalia di tale rapporto ha implicazioni pratiche nella vita dell'azienda, dal momento che i metodi usati per il calcolo degli interessi dei mutui o nei conti correnti possono sfociare in un eccesso di oneri finanziari o in situazioni anomale come l'anatocismo o l'usura».
I dati non lasciano spazio a dubbi: il servizio Bank Check-up funziona solo da sei mesi ma il 90 % delle aziende che lo ha utilizzato è risultato essere soggetto ad anomalie bancarie, ossia usura penale, civile e anatocismo.
Il che, in sostanza significa semplicemente che quasi tutte le aziende hanno pagato tassi al di fuori di ogni legge. L’Unione Artigiani, caso per caso, ha quindi intrapreso delle azioni per raggiungere accordi con le banche e riuscire a recuperare liquidità, in alcuni casi anche centinaia di migliaia di euro.
Anche per le ditte individuali è la stessa storia: che si tratti di impiantisti o di meccanici quasi tutti sono vittime di anomalie bancarie, anche quando si tratta di somme modeste. Nella quasi totalità dei casi analizzati gli interessi pagati dalle imprese e derivanti da anatocismo e usura (importi non dovuti e recuperabili) superano più del 70% di quelli effettivamente dovuti all'istituto di credito.
Il servizio offerto dall'Unione artigiani di Milano, Monza e Brianza si è quindi rivelato utilissimo per evidenziare un problema nel problema e mettere in luce una cattiva abitudine, se così la vogliamo chiamare, delle banche, sempre più vessatorie nei confronti dei piccoli clienti. Come funziona il servizio?
Un pool di specialisti di matematica finanziaria, attraverso un software certificato, analizza i conti correnti con lo scopo di evidenziare e conteggiare le eventuali situazioni anomale: solitamente vengono analizzati gli ultimi 10 anni, ma se un'impresa ha i documenti si può risalire fino agli anni Sessanta. Poi viene individuata la strategia migliore nei confronti della banca e viene realizzata una perizia econometrica asseverata, in modo che un esperto esterno certifichi l'anomalia. Ovviamente, l'ultimo passo è quello del recupero degli importi indebitamente versati.
Quello che emerge è davvero allarmante: i casi di anomalie sono ben più diffusi di quello che si possa pensare: «Anatocismo e addirittura usura bancaria sono da affrontare approfonditamente, perché le richieste di aiuto da parte di artigiani in difficoltà ci giungono sempre più numerose» spiega Accornero. Questo genere di soprusi si aggiunge ovviamente alle difficoltà che i piccoli imprenditori incontrano per accedere a linee di credito anche modeste, soprattutto in un momento di crisi in cui anche piccole aperture di liquidità possono significare la sopravvivenza di un'azienda. Insomma, non solo le banche non concedono crediti ma “succhiano” indebitamente liquidità alle imprese già in difficoltà.
Proprio per aiutare i piccoli imprenditori del territorio, l'Unione artigiani di Milano, Monza e Brianza, ha deciso anche di organizzare un ciclo di incontri dal titolo "Al tuo fianco per affrontare anatocismo e usura bancaria", che intendono fornire un approfondimento sulle tematiche relative al rapporto tra banche e imprese, con particolare riferimento alla gestione delle condizioni finanziarie applicate dagli Istituti di Credito alle aziende e all'analisi della congruità degli oneri finanziari. Durante gli incontri si analizzeranno le anomalie finanziarie e si daranno indicazioni per affrontarne le problematiche.
Gli incontri si terranno, nell’ordine, a Milano, mercoledì 6 febbraio; a Monza, martedì 5 marzo; a Bovisio, martedì 7 maggio.
La Padania, 29 gennaio 2013