martedì 5 febbraio 2013

LA SFIDA DI MARONI. Il voto in Lombardia vale 50 milioni di euro al giorno

Azzeramento dell'Irap; moratoria di tre anni per le imprese su adempimenti amministrativi e burocratici; fiscalità di vantaggio per contrastare la delocalizzazione delle aziende; impegno a investire il 3 per cento del Pil in ricerca e innovazione, una no tax area triennale per gli under 35 che aprono una nuova attività e ultimo, ma solo in ordine cronologico, il tema della sicurezza con un potenziamento dei patti territoriali e una task force in vista di Expo 2015. Sono questi i punti cardine del programma elettorale del segretario della Lega Roberto Maroni candidato alla presidenza della Regione Lombardia, presentati a Milano durante una conferenza stampa in via Bellerio, quartier genera le del Carroccio. Un programma condiviso con gli alleati del Pdl che ha il suo cuore in quello che è ormai diventato un numero magico: 75. Tradotto: la percentuale di tasse che «Chiederemo rimangano sul territorio».
In questo modo si potranno sostenere finanziariamente i capisaldi del programma del Carroccio. Ma come si può riuscire a trattenere il 75% delle tasse? La risposta di Maroni è lapidaria: «E' sufficiente cambiare una legge ordinaria. Non serve modificare la costituzione. Certo – aggiunge subito dopo il leader leghista -: sarà necessario il voto favorevole del Parlamento. Ma metteremo sul piatto la forza di un'alleanza territoriale che va dal Piemonte fino al Friuli». Dunque un programma articolato e completo quello presentato ieri da Maroni.
«Noi siamo credibili - spiega ancora il segretario federa le della Lega Nord -, perché finanzieremo i progetti con il trattenimento del 75% delle tasse in Regione Lombardia. l miei avversari non lo sono semplicemente perché dicono di voler realizzare cose, ma non dicono come e dove troveranno i soldi». Tra gli obietti vi presentati da Maroni anche la creazione di almeno 115 mila nuovi posti di lavoro l'anno per i prossimi tre anni: «Questi nuovi posti di lavoro - evidenzia l'ex ministro - saranno riservati soprattutto ai giovani che hanno idee brillanti e che in Lombardia sono tanti. A questi ragazzi offriremo anche la possibilità di mettere in atto le loro idee, garantendo finanziamenti e creando un fondo di sostegno dedicato a loro». Cuore e testa del programma leghista la proposta di trattenere in Lombardia almeno il 75 per cento delle tasse pagate dai cittadini lombardi: «Un sogno? Sì, certamente. Ma che sappiamo poter realizzare. E' un indubbio vantaggio per la regione – sottolinea ancora Maroni – e per concretizzarla è sufficiente modificare una legge ordinaria». Ma in soldoni quanto varrebbe trattenere almeno il 75 per cento delle tasse in Lombardia? Significherebbe avere 16 miliardi di euro in più all'anno, 50 milioni al giorno, secondo una stima del Corriere della Sera. E' un obiettivo certamente ambizioso ma può essere realizzato. Nel programma presentato ieri alle 16.30 c'è anche la creazione di una task force regionale per un 'Expo 2015 «demafizzata », per garantire insomma assoluta trasparenza ed evitare qualsia si infiltrazione della criminalità organizzata. Maroni ricorda la sua esperienza di ministro dell’Interno e annuncia di volere rafforzare la collaborazione della Regione anche con il gruppo investigativo per l'Expo, insediato alla prefettura di Milano, e con l'Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia. «La Lombardia è la sesta Regione italiana con il più alto numeri di beni confiscati alle mafie», annota ancora il leader leghista. In tutto dunque cinquantaquattro pagine, dieci capitoli, un'introduzione: si va dai giovani al welfare dalla criminalità al mondo del lavoro. In partico lare per i giovani Lega e Pdl puntano a valorizzarne il merito: "Start-uppiamo i giovani talenti" è il titolo del capito lo dedicato, che prevede un Fondo regionale di sostegno alla creatività; promuovere l'apprendistato per favorire ingresso giovani nel mondo del lavoro. Ma non finisce qui : previsto anche il rafforzamento dell'autonomia delle scuole nella scelta degli insegnanti e dell'offerta formativa . Il "combinato disposto" di queste due ultime misure - come ricordato più volte dallo stesso Maroni - è finalizzato ad un aumento dell'occupazione, 115mila posti all'anno nel triennio». Quanto alla campagna elettorale, l'ex ministro spiega invece che «da qui al 22 febbraio avrò dai sette agli otto impegni al giorno e mi concentrerò soprattutto in Lombardia. A me piace stare in mezzo alla gente ». C'è ancora spa zio per una stoccata a Niki Vendola. Il governato re della Puglia e leader nazionale di Sei, aveva avanzato sospetti sugli intrecci tra Lega e Mafia in Lombardia: cd barbari sognanti di Maron i - aveva attaccato Vendola - a colpi di abracadabra e di slogan suggestivi cercano di far dimentica re, caro Maroni, che la ndrangheta è entrata stabilmente nel Nord, in Padania e in Lombardia anche grazie alle distrazioni e a qualche loffia confidenza che il vertice della Lega Nord ha avuto anche con ambienti più appropriatamente militanti nel partito della malavita». La replica di ieri di Maroni, a una precisa domanda del giornalista, è stata altrettanta secca: «Sono una persona che accetta tutte le critiche su quello che fa o ha fatto . Ma qui si colpisce sul piano personale, non politico. E non posso accettarlo. E allora Vendola risponderà di certe stupidaggini in tribunale».

 “Simone Girardin”
“La Padania 29.01.2013”