domenica 24 marzo 2013

Lombardia, Veneto e Piemonte 
ridanno fiato all’economia


Spiega Massimo Garavaglia, neo assessore al Bilancio della Regione Lombardia: «Facciamo le cose che si possono fare. E subito». Detto e fatto. 
La prima boccata di ossigeno all’economia del Nord arriva grazie alla delibera approvata ieri pomeriggio dalla Giunta targata Maroni che, nella sostanza, allarga le maglie del patto di stabilità consentendo agli enti locali lombardi la possibilità di di spendere 134 milioni di euro. Che diventano circa 250 insieme a Piemonte e Veneto, le altre due Regioni a guida leghista che hanno sottoscritto contestualmente la delibera. 

Un segnale politico forte che dimostra non solo la capacità di traino delle tre Regioni quando si muovono insieme ma anche l’avvio di quella fase di rapidità e concretezza più volte sollecitata dallo stesso governatore lombardo in campagna elettorale. Ma che cosa comporterà l’adozione contestuale della delibera approvata durante la prima riunione di Giunta? In Lombardia significa che gli enti locali (bisogna solo attendere il decreto attuativo regionale) potranno spendere 134 milioni di euro solo Lombardia (100 i Comuni e 34 le Province) per far fronte in tempio rapidi al pagamento dei debiti accumulati verso i propri fornitori, dando così fiato all’economia. La Regione di fatto rinuncia a spendere «questi soldi consegnando  questa capacità di spesa agli enti locali, allargando così il loro patto di stabilità», spiega Garavaglia. 
Una possibilità inserita già nelle norme nazionali lo scorso anno ma recepita tardivamente. Ora la Lombardia, insieme a Piemonte e Veneto, si è mossa in fretta. Una velocità che permetterà agli enti locali di aprire i rubinetti e ridare ossigeno all’economia locale. 
«Siamo molto soddisfatti - rimarca ancora Garavaglia - perché si tratta di una norma su cui la Lega si era battuta con decisione a Roma, riuscendo ad allargare la quota di disponibilità per comuni e Province. Ovviamente - evidenzia l’assessore al Bilancio - non è la soluzione di tutti i mali ma di certo è un segnale forte e chiaro anche di quanto possono fare insieme le Regioni del Nord». 
Ma la prima riunione della squadra di Roberto Maroni è stato anche il giorno del taglio del 10 per cento delle spese delle segreterie per ciascun componente dell'Esecutivo. Per il 2013 tali spese saranno riproporzionate alla durata dell’anno. Inoltre la dotazione finanziaria per le voci di rappresentanza e di funzionamento è ridotta del 30 per cento rispetto a quanto stabilito per il 2012. Per le missioni all’estero sarà poi necessario avere una preventiva autorizzazione del presidente Maroni che ha già annunciato, in qualità di consigliere regionale della Lista Maroni, di voler presentare in Consiglio regionale una proposta di legge per cambiare l'attuale norma sui rimborsi dei consiglieri. 
La prima Giunta regionale ha preso in esame anche il problema della mancata adozione di Piani di governo del territorio da parte di numerosi Comuni della Lombardia. Una situazione che di fatto blocca l’attività urbanistica a livello locale. Per risolvere questo problema, l'assessore Beccalossi incontrerà a breve l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci). 
Ultimo provvedimento della prima Giunta Maroni è stato il via libera al nuovo organigramma del management regionale. Nei due assessorati più “pesanti”, che insieme valgono circa l’87 per cento del bilancio regionale, ossia Welfare e Sanità, i nuovi direttori generali saranno rispettivamente Giovanni Daverio (dg all’Asl di Varese) e Walter Bergamaschi (dg all’ospedale Niguarda). 
(Sim.Bo)