«Non solo il governo italiano non ha ottenuto nulla a Bruxelles, ma la situazione è addirittura peggiorata». Così Claudio Borghi Aquilini, professore dell'Università Cattolica e recente animatore del Basta Euro Tour. «Tutto è impostato a depredare le ricchezze degli italiani a favore dei creditori esteri, anche con una patrimoniale», spiega l'economista oggi impegnato in preparazione del Congresso della Lega Nord.
Professor Borghi, apprendiamo che il ministro delle Finanze Padoan avrebbe strappato all'Ecofin l'ok agli obiettivi italiani su crescita e riforme. Leggendo fra le righe però scopriamo che il ministro a Bruxelles ha ricevuto metaforici schiaffoni, a partire dalla reiterata richiesta di una manovra aggiuntiva nel 2014.
«Innanzitutto questo è un indice del cortocircuito dell'informazione italiana, asservita prima a Monti poi a Letta e oggi a Renzi. Da qualche tempo tutta l'informazione politica appare prostrata davanti al premier di turno. Se Berlusconi veniva criticato per essere a capo di un impero mediatico, oggi abbiamo inaugurato una specie di nuovo Istituto Luce, pronto a sfornare resoconti trionfalistici curiosamente in corrispondenza di importanti tornei calcistici. Nel 2012 fu Mario Monti a partecipare al Consiglio europeo e le sue gesta furono paragonate ai gol di Balotelli alla Germania. "Finalmente abbiamo ottenuto la crescita", si leggeva: poi quando si andavano a leggere le carte si scopriva che non c'era nulla. Questa volta la situazione è addirittura peggiorata: se prima ci avevano chiesto 10 e Padoan ha detto 5, ciò che dovremo fare è 15...».
Anche l'entusiasmo del premier Matteo Renzi, che vorrebbe escludere dal Patto di Stabilità gli investimenti in digitale, si è scontrato con l'inflessibilità del commissario ad interim agli Affari economici Siim Kallas, secondo cui «non esistono spese buone e cattive» e tutte quante devono essere calcolate nel deficit.
«I fatti sono chiari, quello che cambia sono le parole che ci raccontano. Renzi sta facendo quello che la Bundesbank gli ha detto di fare, e cioè una patrimoniale, oltretutto spacciata per redistribuzione. Dapprima è uscito lo studio secondo cui gli italiani sarebbero più ricchi dei tedeschi, per il solo fatto di possedere in molti casi l'abitazione in cui vivono, Quindi la banca centrale tedesca ha suggerito al governo italiano la strada della patrimoniale. Tutto è impostato a depredare le ricchezze degli italiani a favore dei creditori esteri. L'obiettivo sono le nostre ricchezze e direi in particolare quelle del Nord».
L'intervista integrale su la Padania del 10 luglio