Prima di oggi, ero una di quei
pendolari che attendevano con ansia l’inaugurazione della M5 illudendomi che
così si sarebbe ridotto il tempo di percorrenza tra casa (Cinisello
Balsamo) e ufficio (piazzale Corvetto). Quasi due ore e venti tra andata
e ritorno tutti i giorni per la “modica” cifra di 73 euro e 50 di abbonamento
mensile. Da oggi invece spero che i lavori della M5 procedano lentamente.
Questa mattina, infatti, sul tram 31 (Cinisello – Lagosta) sono stata
intervistata per un sondaggio commissionato da Atm (tragitto, abbonamento
etc). Ascoltate le risposte fornite dall’intervistatrice alle domande degli
utenti, é emerso un quadro sconfortante. Secondo questa persona, il tram
31 è: utilizzato solo dagli studenti del Parco Nord ( io, le mie colleghe siamo
studenti fuori corso? ); alle 10 viaggia vuoto (e la fascia oraria 7.30 – 8.15?
e chi non riesce a sedersi già dopo poche fermate?); probabilmente saranno
ridotte le corse perché si “devono fare tagli” o verrà messa una navetta
(sapete quanto tempo ci è voluto e quanto sono costati i lavori per
realizzare i binari a Cinisello per anni divisa in due dai cantieri?). Già
avevo valutato la possibilità di utilizzare l’auto per recarmi a una delle
prime fermate “milanesi” lungo viale Fulvio Testi ( pagando poi 36 euro di
abbonamento mensile e non 73), ora mi chiedo se con queste scelte si incentiva
l’uso dei mezzi pubblici. Capisco non mantenere un tram che faccia lo stesso
tragitto della nuova metro ma chi deve arrivare a Bignami dall’hinterland
come fa? Al capolinea, infatti, non ci sono parcheggi di interscambio.
Bisogna attendere mezz’ora la fantomatica navetta? Gasparini e Oldrini è questa
la tutela che volete dare ai cinisellesi e sestesi che già pagano, per
sole poche fermare, decine di euro in più al mese di differenza con
l’abbonamento urbano e ci impiegano ore per giungere al lavoro? È giusto che
Atm pensi solo ai Milanesi? Pisapia, Gasparini, Oldirini non eravate i sindaci
di tutti?
(lettera firmata)