Il Nord è la locomotiva del Paese. Una conferma "senza se e senza ma" arriva dallo spaccato del Pil per regione pubblicato ieri dall'Istat. l dati si riferiscono al 2011, quando l'economia italiana è cresciuta dello 0,4%. E' però il Nord-est l'area che segna il risultato più positivo in termini di variazione del Pil in volume (+1,1%), seguito da Nord-Ovest (+0,6%) e Centro (+0,2%). L'unica ripartizione che ha subito una diminuzione del Pil rispetto all'anno precedente è il Mezzogiorno (-0,3%); particolarmente negativi sono i risultati di Molise (- 1,9%), Sicilia (-1,3%) e Campania (-0,8%). Nel 2011 il Pil in volume è aumentato a livello nazionale dello 0,4%, con un netto rallentamento della crescita rispetto al 2010 (+1,8%). Nel Nord-ovest la frenata è stata particolarmente brusca: il tasso di crescita del Pil è sceso dal 3,8% nel 2010 allo 0,6% nel 2011. Il Nord-est risulta nel 2011 l'area più dinamica del Paese (+1,9% nel 2010), mentre il Centro registra una crescita molto debole. Nelle regioni del Mezzogiorno, ...
che già nel 2010 non avevano beneficiato del recupero registrato nel resto del Paese (il Pil era diminuito dello 0,1%) vi è stato un ulteriore calo dello 0,3%. Questi risultati, scrive l'Istat, sono principalmente imputabili al marcato rallentamento della dinamica, o alla contrazione, del valore aggiunto industriale, che aveva trainato la ripresa del 2010. In particolare, Centro e Mezzogiorno hanno fortemente risentito degli effetti della riduzione delle attività industriali (rispettivamente -3,6% e -1,5%), mentre nel Nord-ovest e Nord-est la variazione è stata comunque positiva (entrambe +1,7%). Al Nord, nel 2011 le migliori performance del Pil in volume si riscontrano in Emilia Romagna (+1,6%), Valle d'Aosta (+1,5%) e Piemonte (+0,9%). Al Centro, la Toscana segna il maggiore incremento (+0, 7%), mentre il Lazio subisce una contrazione dello 0,3%. Nel Mezzogiorno, il risultato migliore è quello della Basilicata (+2,1% nel 2011). Tra il 2007 e il 2011, a causa degli effetti della crisi economica, il prodotto interno lordo in volume è diminuito in tutte le aree del Paese. Per il Centro-Nord, la riduzione media annua è stata di circa 1'1%, mentre più marcata appare la contrazione nel Mezzogiorno (-1,7%), dove i risultati peggiori riguardano Molise (-3,0%) e Campania (-2,2%). Nel Nord è il Piemonte ad avere la performance più negativa (-1,5%). Solo nella provincia autonoma di Bolzano il Pil in volume si è riportato nel 2011 su livelli pre-crisi (2007), mentre nel resto del Paese il recupero è stato solo parziale: per il Nord il livello del 2011 è analogo a quello del 2005, per il Centro a quello del 2004 e per il Mezzogiorno è sceso a quello del 2000. Nel 2011 il valore più elevato del Pil per abitante si registra nel Nord-ovest, con 31.452 euro; seguono Nord-est, con 30.847 euro, e Centro con 28.240 euro. Il Pil per abitante nel Mezzogiorno, pari a 17.689 euro, è più basso di quello del Nordovest del 43,8% e inferiore alla media nazionale del 32%. La graduatoria delle regioni per il 2011 vede al primo posto la Provincia autonoma di Bolzano, con un Pil per abitante di oltre 36.600 euro, e all'ultimo la Campania, con poco più di 16.600 euro.
Tratto da: La Padania del 24.11.2012