L’indipendenza per i popolo catalano è sempre più vicina. I partiti nazionalisti catalani hanno infatti gettato il cuore oltre l’ostacolo ed hanno deciso di mettere in un secondo piano l’ideologia: prima di “destra” e “sinistra” viene la Catalunya. Questo è lo spirito con il quale, mercoledì scorso, i due movimenti indipendentisti che insieme hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei suffragi alle recenti elezioni della Generalitat, hanno siglato un patto di governo che contempla, come atto più importante, l’indizione di un referendum per l’indipendenza della Catalunya nel 2014.I moderati di Convergencia i Unió (CiU) del governatore Artur Mas hanno infatti scelto di «marciare mano nella mano» con gli indipendentisti di sinistra dell’Esquerra Republicana de Catalunya (Erc) al fine di percorrere la strada per l’indipendenza.
Venerdì, Mas è quindi stato rinominato capo del governo autonomo con i voti di 71 dei 135 deputati del parlamento regionale, i 50 del suo partito e i 21 dell’Erc. E sarà proprio domani che il leader nazionalista catalano assumerà ufficialmente l’incarico. Naturalmente l’accordo sovranista impaurisce fortemente le forze nazionaliste spagnole. Il Partito Popolare (PP) del premier di Madrid Mariano Rajoy ha votato contro Mas, così come hanno fatto le altre formazioni di opposizione. Anche l'esecutivo guidato da Mariano Rajoy ha annunciato l’intenzione di opporsi con ogni mezzo legale a sua disposizione allo svolgimento del referendum. Da sottolineare che l’Erc garantirà il proprio appoggio a Mas nel parlamento catalano senza però entrare a far parte direttamente del governo. Prima del referendum, CiU e Erc intendono lavorare in sieme per porre le basi del un futuro stato catalano indipendente.
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di: Giovanni Polli