Non si preoccupa nemmeno di perdere il pelo il
"buon" Governo Monti. Né tanto meno di salvare la faccia. E così
anche nell'ambito di questa legge di stabilità più elettorale che mai,
il Governo favorisce ancora il Sud, come del resto ha fatto tutte le volte che
ha potuto. Senza alcuna vergogna, persino nella ripartizione dei 600 milioni
destinati comuni e alle province, Monti pensa soprattutto al Meridione.
A stanare il premier e compagni è Massimo Garavaglia che ha studiato
con attenzione le ripartizioni del fondo. A fare la parte del leone c'è la
Sicilia che da sola porta a casa 128 milioni e 690 mila euro. Se invece del
criterio di Monti si fosse utilizzata la logica del numero di abitanti, quindi
le rea li necessità, alla Sicilia spettava meno della metà: 52 milioni di euro.
Vuoi dire che Palermo intascherà il 147% in più di quanto le sarebbe
spettato. Tre volte tanto. Grida vendetta anche il caso della Sardegna che con
un bottino di 61 milioni e 739 mila euro invece di 17 milioni di euro si porta
a casa il 257% in più. Tra i privilegiati ci sono poi la Basilicata che incassa
il doppio del dovuto, il Molise, la Calabria e via dicendo. E chi paga il
conto? Ma pantalone ovvero il solito Nord. Il più penalizzato è il Veneto al
quale Monti ha dato solo 21 milioni di euro. Una miseria visto che...
gli
sarebbe spettato più del doppio, oltre 50 milioni di euro. Insomma i
serenissimi devono ringraziare Monti Perché grazie al suo Governo ricevono il
57% in meno del dovuto. L'altra grande penalizzata è la Lombardia che incassa
62 milioni di euro mentre le sarebbe spettato, secondo la logica del numero di
abitanti, 102 milioni di euro, ovvero il 38,8% in meno.
Di
male in peggio: perché questa legge di stabilità rischia di diventare la pietra
tombale per tante aziende in crisi, oltre a essere un vero pastrocchio stile
prima Repubblica. «Con 343 commi, ci troviamo di fronte ad una finanziaria
dell'epoca di Cirino Pomicino. Quei commi - spiega Garavaglia non hanno nulla a
che vedere con la legge di contabilità che prevede tabelle e quattro righe.
Bastava un articolo con quattro tabelle. Al contrario, abbiamo rifatto la
finanziaria alla Pomicino, in spregio totale delle regole. Alla faccia
del Governo che rispetta le regole e fa tutto a puntino». E' la dura critica
della Lega Nord al provvedimento che ieri è stato approvato dal Senato e che ora
attende l'ultimo via libera della Camera. Tra le irregolarità contenute nel
testo, Garavaglia sottolinea che «è stato inserito tal quale il mille proroghe.
Si tratta di norme di carattere non finanziario per la maggior parte, norme
procedurali, in assoluto spregio della legge di contabilità. Inoltre, ciò che ci
preoccupa maggiormente è la copertura di questo provvedimento». Rileva
Garavaglia come «abbiamo più di due miliardi e mezzo coperti con un fondo che
non si può utilizzare a tal fine. Non si può utilizzare il fondo 1778 per
coprire il rimborso dei crediti fiscali. È come se il 5 del mese una
persona avesse 1.000 euro sul conto. Poi però il 7 del mese deve pagare 800 euro
di mutuo. Dunque, non può spendere quei 1.000 euro solo perché li ha in
cassa, in quanto sono destinati ad altro. La destinazione di questi fondi è a
rimborsare i crediti alle aziende. Abbiamo purtroppo aziende che ricevono i
rimborsi IVA a un anno, a un anno e mezzo, a due anni. Tante falliscono, perché
non ricevono i rimborsi fiscali ». E cosa fa il Governo dei tecnici? «Riduce
quel fondo di 2,85 miliardi di euro. Tanto va leva fare un emendamento con il
quale si prendevano dieci miliardi da questo fondo e si restituivano per
davvero alle imprese. Questo avrebbe dovuto fare il governo. Era semplice. Molto
semplice ». Il debito il governo ce lo ha aumentato di 46 miliardi per dare
prestiti a mezza Europa. Se ce ne tenevamo 10 per dare i soldi alle aziende che
li aspettano, probabilmente la pressione fiscale non sarebbe salita così
tanto, le aziende non sarebbero scappate in Svizzera, in Francia, in Slovenia o
in Carinzia e la disoccupazione non sarebbe sa lita all'11 per cento». Infine
sull'aiuto al Mps: «Regaliamo 3,9 miliardi di euro al Monte dei Paschi di
Siena. E' importante salvare una banca - e ci mancherebbe! Ma nel momento in
cui diamo più soldi della capitalizzazione di borsa, cioè diamo più di
quello che vale, l'operazione, a casa nostra, si chiama
nazionalizzazione. Diamo il nome alle cose. Invece il governo prende
indietro cartastraccia, titoli che non danno diritto di voto. Quindi, i
cittadini salvano il Monte dei Paschi di Siena, gli danno quattro miliardi e
vanno avanti a fare la banca come se niente fosse ».
(clicca sulla foto in alto a sinistra per ingrandirla)
"Iva Garibaldi"
"La Padania 21.12.2012"