martedì 23 luglio 2013

Tagliare i costi della politica? Non se ne parla nemmeno!

Cinisello Balsamo, 19 luglio 2013 - Tagli alla politica? Tante parole, pochissimi fatti. Anche a Cinisello Balsamo, dove nella seduta del consiglio comunale andata in scena mercoledì sera (la terza sotto il nuovo sindaco Siria Trezzi) si è discusso, e anche votato, sui rimborsi ai gruppi consiliari. Dopo la discussione e l’approvazione delle commissioni permanenti, la discussione dell’aula di via XXV Aprile si è incagliata per due ore circa sul tema dei fondi dei partiti rappresentati nel parlamentino cinisellese. Il dibattito prendeva le mosse da una proposta fatta dall’ufficio di presidenza con la quale veniva di fatto chiesto ai consiglieri di votare un rimborso suddiviso in questa maniera: 30 per cento fisso e 70 per cento in base al numero dei consiglieri. A bilancio, per i sei mesi che separano il consiglio comunale dalla fine dell’anno solare e quindi dall’approvazione di un nuovo bilancio, ci sono 14mila euro circa. Con «rimborsi ai gruppi consiliari» si intendono tutte quelle spese effettuate dai consiglieri comunali che possono essere rendicontate, tramite scontrino e ricevuta, giustificate ai fini dell’attività politica del partito o della lista: si pensi alle spese di cancelleria o a quelle telefoniche, solo per citare un paio di esempi.
Contrari ai rimborsi, Lega Nord e Movimento 5 Stelle che infatti avevano sottoscritto un emendamento (proposto dai grillini) che chiedeva proprio di azzerare questa voce di bilancio. «Come Lega Nord intendevamo dar seguito a quanto il partito ha fatto a livello nazionale e a livello regionale dove la giunta Maroni ha deciso per un taglio dell’86 per cento delle spese dei gruppi consiliari — ha spiegato Giacomo Ghilardi, rappresentante del Carroccio —. Ci sembrava una proposta valida anche per Cinisello, ma evidentemente la cosa non è piaciuta. Si dice spesso di tagliare le spese politiche, ma poi davanti ai fatti ci si tira sempre indietro. Noi, come credo faranno i grillini, rinunceremo in ogni caso a questi rimborsi, anche se l’emendamento non è passato».

Bocciato per l’esattezza. E così è passata la proposta dell’ufficio di presidenza. «Starà alla discrezione di ogni singolo gruppo — aggiunge il giovane Ghilardi —. Noi in questo modo vogliamo dare un segnale preciso. C’è di più: questi fondi per i prossimi sei mesi potrebbero avere destinazioni precise. Per esempio si poteva investire sulle spese per migliorare ancora l’oasi di Villa Ghirlanda, oppure sugli strumenti con cui dotare gli agenti della polizia locale che da anni chiedono nuovi mezzi per la sicurezza».